? ?

Ho iniziato a scrivere un vero DIARIO quando ero proprio piccola: 12- 13 anni. Gli avevo dato un nome: Anna. Aveva una copertina marrone con cornicetta dorata e una chiave piccolina che custodiva i miei segreti.
E nella prima pagina leggo - mi è venuto in mente di scrivere un diario dopo aver letto "Il diario di Anna Frank" - E iniziavo sempre con - Cara Anna....-
Nome appropriatissimo anche perché a quell'epoca la mia migliore amica e confidente e consigliera era diventata(forse lo è tuttora)proprio la mia cugina "più grande di me" Anna e a lei scrivevo vere lettere visto che non abitavamo nella stessa città.
E da allora ho continuato a scrivere su "bei" quaderni con copertine rigide, tutti a righe,(senza scrivere più - Cara Anna). In certi periodi con continuità in altri con grandi momenti di silenzio. Lì ritrovo la mia vita,con tutto quello che ciò significa.Ogni tanto vado a rileggere. E così rafforzo i miei ricordi che per la maggior parte sono pure belli. E rileggendo quelli brutti mi complimento con me stessa per esserne uscita. Quindi scrivere mi è servito anche per avere stima di me stessa.
So che quando scrivo sono terribilmente sincera e così rileggendo non posso neppure arrabbiarmi se quello che ho scritto mi mette in "cattiva luce".
E ora sono entrata in questo mondo di blog. Con diffidenza e timore dapprima, da brava genovese restia alle novità. Non avevo nessuna intenzione di mettermi a scrivere, non volevo certo "espormi" al giudizio di ...Già di chi? Dopotutto le persone che mi avrebbero letto non mi conoscevano e quindi non avrei né deluso né offeso nessuno di loro. Ma allora tutta la mia difficoltà a scrivere sta solo nel fatto che chi mi legge mi giudica? Io che da una vita sbandiero la mia libertà a fare e dire quello che penso senza timore "reverenziale" di nessuno in realtà HO PAURA DI ESSERE GIUDICATA.
Sì è stato proprio così, e mi sono ritrovata a pensare la stessa cosa che mi ha detto mio figlio qualche tempo fa a proposito delle sue verifiche di italiano. Al mio invito a scrivere e descrivere più profondamente e apertamente i suoi pensieri mi ha risposto : ma a chi vuoi che interessi quello che penso io?
A lui ho risposto che l'insegnante era sicuramente interessata a lui e alla sua crescita (era ancora alle medie inferiori!!).
Ma a me stessa cosa posso rispondere?
Non c'è sicuramente nessuno in particolare che possa/voglia seguire la mia "crescita" e allora perché non approfittare di questa pagina bianca per continuare a scrivere per me, per poter ricordare ancora i MIEI momenti, mettere foto e scoprire questo mondo?
Ho iniziato lasciando commenti su altri blog, sempre da anonima,e intanto è maturata questa "sfida" : posso anche io scrivere i miei pensieri quasi quotidiani.E potrebbe succedere che qualcuno per caso mi legga e mi lasci una traccia di sè. Come dice Grazia chi non è d'accordo può non tornare più. Esattamente come dico io sugli amici che vengono a casa mia e "criticano" il nostro modo di vivere : chi non si trova bene non è obbligato a venire.
Mi ha fatto decidere ad aprire il mio e a scrivere l'incontro casuale su un blog con una mia omonima Caty, ho letto e condiviso tanti pensieri suoi e mi sono detta - perché no? il nome c'è già e chi mi conosce potrebbe pensare che sono io, e visto che mi piace quello che Caty scrive posso farlo anche'io come Caty2.
E ho iniziato lentamente. E ho trovato anche BELLE persone che mi leggono e mi lasciano BELLE cose. Quasi sempre inizio la giornata leggendo i miei blog preferiti. E girellando anche in quelli nuovi continuo a scoprire che fortunatamente esiste ancora un mondo di persone con cui vale la pena "perdere il proprio tempo".
Il quaderno-diario è stato sostituito da questo blog, ma ho sempre un quadernino dietro dove mi "segno" i pensieri che mi arrivano improvvisi.
Insomma un blog sì, ma continuo a scrivere anche con fogli e penna. Incorreggibile quindi.
GRAZIE LO.