lunedì 6 aprile 2009

PAURA

E' quello che ricordo dell'esperienza che ho avuto di notte a Padova al tempo del terremoto del Friuli, un boato enorme e il muro dove era appoggiato il mio materasso aveva iniziato a muoversi. Eravamo lì per una gita a Venezia io, il mio fidanzato, suo fratello con la moglie e i due bambini di 3 e 4 anni in casa della nonna Sofia. Un pò accampati quindi, materassi per terra e in più i due piccoli avevano la pertosse.
Ricordo solo quel rumore e quel movimento e la paura e senza aspettare nessuno mi ero vestita ed ero corsa fuori. E il giorno dopo avevamo saputo quello che era successo.
E' tutto il pomeriggio che ascolto RAI3, Fahrenait, con Marino Sinibaldi che con molta delicatezza affronta l'argomento delle opere d'arte distrutte. Continuo ad asciugarmi gli occhi e cerco di cucire, la cosa più consolante è stato Andrea che è venuto a dirmi :
- cosa dici domani con papà potremmo andare a donare il sangue a Gaslini (sono donatori tutti e due)
- così salti scuola ? (io sempre diffidente)
- no ci vado ci vado, entro dopo no!

Ma è poco per consolarmi, non riesco a darmi una giustificazione.

2 commenti:

Caty ha detto...

ti abbraccio dolce caty , si lo ricordo anch'io quello ( sempre vicine siamo ), si mosse il pavimento così forte e il lampadario che dondolava furiosamente .piangiamo lacrime e non troviamo parole .un abbraccio

Lo ha detto...

non si può giustificare, non c'è una spiegazione...c'è che la natura spelndia e crudele c'è indipendentemente da noi..quando ce lo ricorda siamo straziati, ma non c'è un perchè...c'è dolore